venerdì, Novembre 22, 2024
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Ercolano, New York restituisce l’affresco rubato

L’opera è stata recuperata dalla raccolta del magnate Steinhardt. Nella collezione altri 141 reperti

Dopo esser stati confiscati l’anno scorso a Manhattan, 142 reperti archeologici saccheggiati in Italia sono stati riconsegnati alle autorita’ italiane e ora sono in viaggio verso il Museo dell’Arte Salvata di Roma: tra questi c’e’ il celebre Affresco di Ercolano sequestrato l’anno scorso al finanziere newyorchese Michael Steinhardt e di cui la cittadina all’ombra del Vesuvio da allora reclama la restituzione. L’affresco, che raffigura Ercole bambino che strangola un serpente, da solo ha un valore di un milione di dollari. Fa parte di un “tesoretto’ di 180 oggetti di antichita’ che il re degli hedge funds ha accettato di riconsegnare dopo che un’inchiesta congiunta Italia-Usa aveva concluso che si trattava di materiale rubato e illegalmente piazzato sul mercato dell’arte. Steinhardt, che ha 81 anni, aveva comprato l’affresco nel 1995 dal gallerista Robert Hecht, piu’ volte accusato di traffico illegale di opere d’arte e lo stesso che vendette nel 1972 al Met il celebre cratere di Eufronio ora al museo di Cerveteri. Piu’ volte preso con le mani nel sacco, Steinhardt era un vorace collezionista di antichita’ a prescindere dalla loro legittima provenienza: l’acquisto dell’Affresco di Ercolano era avvenuto lo stesso anno in cui la magistratura di New York gli aveva sequestrato in dogana un altro pezzo celebre, un “piatto d’oro” del quinto secolo avanti Cristo rubato dai tombaroli in Sicilia. Il finanziere aveva accettato di consegnare le opere in suo possesso e – in una misura senza precedenti – di non acquistarne altre in futuro in cambio dell’immunita’ da incriminzaioni. Tra i 142 pezzi in viaggio ora per l’Italia, 48 vengono dalla sua collezione, mentre altri 60 sono stati recuperati dalla ora defunta Royal-Athena Galleries fondata a Manhattan dall’antiquario ed esperto in falsi Jerome M. Eisenberg. Il console generale d’Italia a New York Fabrizio Di Michele, che ha presenziato alla cerimonia di restituzione, ha detto che le opere si aggiungeranno a quelle gia’ in mostra presso il Museo dell’Arte Salvata che e’ stato recentemente aperto a Roma per mostrare antichita’ e altre opere d’arte recuperate dopo esser state esportate illegalmente. “Sono opere che meritano un posto nella loro patria, dove gli italiani potranno apprezzare le meraviglie del passato del loro Paese”, ha detto il procuratore distrettuale di New York Alvin L. Bragg Jr secondo cui “ci sono troppi beni culturali saccheggiati illegalmente e venduti illegalmente in tutto il mondo”. Tra gli oggetti adesso rimpatriati ci sono tre affreschi del quarto secolo avanti Cristo rubati da Paestum: raffigurano scene di donne in lutto e sono stati strappati dalle pareti di una tomba. Recuperato anche un “pithos” del 700 avanti Cristo, quasi contemporaneo quindi alla data convenzionale della fondazione di Roma.

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