A processo l’ex sindaco Giovanni Palomba e altre 11 persone nell’inchiesta sull’appalto per i rifiuti a Torre del Greco. “Non ci fu nessuna emergenza sanitaria a giustificare la revoca dell’appalto dei rifiuti alla Gema per affidarlo alla Buttol”. Con queste conclusioni, è stato chiesto il rinvio a giudizio, mentre un ex dirigente del Comune rischia un altro processo perché in aula ha accusato la Procura di contestargli “un reato fascista”.
Si è chiusa ieri la prima fase dell’udienza preliminare sulle presunte irregolarità nella gestione dell’appalto della nettezza urbana. Una vicenda svelata a novembre del 2022, a pochi mesi dal voto per il rinnovo del consiglio comunale, che aveva portato la Procura a notificare in totale 14 avvisi di chiusura indagini. Per due persone – Antonio Lopez (assistente rup) e Alessandro Nardi (consigliere delegato della Buttol) – il pm ha chiesto il proscioglimento. A chiusura delle indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Torre del Greco tra il novembre 2018 e il febbraio 2021, la Procura di Torre Annunziata contesta a vario titolo i reati di turbata libertà degli incanti, rivelazione di segreto d’ufficio, abuso d’ufficio e inadempimento dei contratti, dopo la revoca dell’appalto alla Gema e nel successivo affidamento alla Buttol.
Insieme all’ex sindaco Palomba, rischiano il rinvio a giudizio Claudia Sacco (responsabile unica del procedimento), Ernesto Merlino e Generoso Serpico (che si sono avvicendati come dirigenti del settore Urbanistica e Igiene ambientale), Antonio Luigi Iacomino (dirigente Avvocatura), Pasquale Incarnato (segretario generale), Giuseppe D’Angelo (dirigente Centrale unica di committenza), Aniello Riviecco (rup), Antonino Di Palma (tecnico incaricato di redigere il piano rifiuti), Francesco Saverio Liguoro (direttore esecutivo del contratto), nonché Luca Di Monte e Feliciano Ciccarelli, rispettivamente direttore generale e responsabile commessa di Buttol. Tutti potranno difendersi alla prossima udienza.
Le indagini partirono dalla revoca dell’appalto al consorzio Gema, nel 2018, per emergenza sanitaria. La mancata regolarità nella raccolta della spazzatura, però, avrebbe generato solo un’emergenza rifiuti e non problemi di natura sanitaria tali da giustificare la revoca. Inoltre, secondo l’accusa, il Comune di Torre del Greco avrebbe affidato il servizio alla Buttol senza prevedere l’acquisto di nuovi camion.