I cittadini di Portici hanno rinnovato tutta la devozione al loro patrono San Ciro, medico taumaturgo venerato fin dal 1776. I soliti bellissimi tappeti di fiori bianchi realizzati da qualche giorno prima dagli artisti specializzati hanno ripreso vita nella simbolica condivisione della sofferenza umana con quella del Cristo Redentore, canti, preghiere e tanta tanta gente.
All’apertura delle porte del Santuario, il Santo è stato accolto con irrefrenabile entusiasmo dai cittadini porticesi e dai vari gruppi di infioratori, tutti felici di poter finalmente rinnovare il loro omaggio al protettore della Città.
San Ciro a Portici viene onorato due volte l’anno, allorquando in una di queste si pone a destra dell’altare la sua statua e di fianco la teca contenete la sua reliquia alla quale tanti si avvicinano per vedere e pregare.
Dopo due anni di forzato blocco a causa del Covid, la tanto attesa processione lungo le vie cittadine, è tornata ad avere luogo. San Ciro così è tornato a passare accanto agli ammalati nel corpo e nello spirito pur se impediti a un incontro diretto con Lui perché in casa e ai quali il Santo non ha fatto mai mancare la sua protezione.
La bellissima Chiesa di stile barocco ormai assurta all’onore di Santuario, detta di San Ciro ma, in realtà, di “Santa Maria della Natività e San Ciro”, nella omonima piazza, questa mattina splendeva nella luce del sole e brulicava di gente dentro e fuori decisa a donare il proprio omaggio floreale a vedere e ad avvicinarsi alla statua del Santo Patrono per rivolgergli le proprie preghiere e le proprie richieste di aiuto. Dagli altoparlanti tutti hanno seguito la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal Decano P. Giorgio Pisano prima della processione per alcune strade della città. Dopo un secondo giro pomeridiano della città la statua del Santo è giunta nuovamente in piazza dove è stata ascoltata l’omelia di Mons. Michele Autuoro Vescovo ausiliario di Napoli e la Benedizione della reliquia del Santo con rientro nel Santuario.