Il mare è custode di tradizioni e ricordi lontani. Storie che ritornano in superficie per rinnovare amori eterni. Tra quelle onde blu, nel vesuviano, trovano spazio per riconciliarsi anche un padre e un figlio, il cui legame terreno è stato spezzato troppo presto.
La città di Ercolano celebra nella terza domenica di settembre la Festa della Madonna del Subacqueo e dei Pescatori, una ricorrenza molto sentita in tutta la costa. Quello di Ercolano, è il terzo santuario sottomarino in Italia – dopo quello di Camogli e di Massa Lubrense – ed è situato sul fondale a largo di Punta Quattroventi.
La statua, posizionata a circa 15 metri sotto il livello del mare, nel mese di luglio, viene recuperata dai palombari del Raggruppamento Subacquei e Incursori della Marina Militare, e sottoposta ad interventi di restauro in vista della Festa. Si tratta di un appuntamento molto sentito, non soltanto dagli ercolanesi, ma anche dagli abitanti delle zone limitrofe. Il mare scorre nelle vene di molte famiglie della costa.
La cerimonia religiosa di settembre, si svolge sul molo dell’approdo borbonico di Villa Favorita, è seguita da una processione di numerose imbarcazioni e si conclude nello specchio d’acqua dove è collocata la statua. A fare ritorno a casa, in quell’istante, non è soltanto la Madonna, ma anche Gennaro, un giovane ercolanese scomparso per un brutto male nel 2107.
I subacquei completano la processione sott’acqua, dove collocano una targa e una corona di alloro in memoria delle persone scomparse in mare. È Roberto Canfora, il padre di Gennaro a riportare ogni anno la statua infondo al mare. Non è mai solo in questo viaggio, a fargli compagnia c’è sempre una bella foto, che stringe forte a se.
Roberto indossa la muta, si veste di autorità e coraggio e rinnova una promessa d’amore nei riguardi del figlio. Lascia la sua fotografia accanto alla Madonnina, chissà cosa penserà in quel momento. In quel gesto, è di certo racchiuso anche un immenso atto di fede. Sono le onde del mare oggi a cullare Gennaro, insieme alla Madonnina che veglia su un figlio andato via prima del tempo.